MIDWOR-LIFE è un progetto co-finanziato dal programma europeo LIFE+ che mira a ridurre l’impatto sull’ambiente, sulla salute delle persone e sulla sicurezza dei lavoratori, dei prodotti idro e olio repellenti durevoli (DWOR) attualmente impiegati nell’industria tessile e delle loro alternative, analizzandone l’impatto sull’ambiente e le funzionalità tecniche.
Nei giorni scorsi l’evento finale di MIDWOR-LIFE ha riunito a Bruxelles 36 stakeholder di alto profilo tra cui la Commissione Europea, rappresentanti dell’industria tessile, produttori chimici e centri di ricerca da tutta Europa, per discutere di alternative agli additivi fluorurati utilizzati nell’industria tessile.
L’evento, cui ha preso parte anche Città Studi Biella, gestore del Polo di Innovazione tessile regionale, è iniziato con il benvenuto da parte di AEI TEXTILS e una presentazione dei partecipanti. È seguita una panoramica normativa sui fluorocarburi a catena corta, a cura di Valentina Bertato, membro della Direzione Generale Impresa e Industria della Commissione Europea, che ha illustrato le posizioni che le autorità dei vari Stati membri stanno adottando per la restrizione dei fluorocarburi a catena corta nel prossimo futuro.
Dunja Drmac, responsabile della sostenibilità in EURATEX, ha poi approfondito il punto di vista delle imprese, sottolineando la necessità di informare il mondo industriale sulle diverse alternative, per evitare sostituzioni non idonee e garantire flessibilità da parte degli organismi di regolamentazione qualora non siano disponibili alternative, come nel caso dei fluorocarburi a catena corta, da utilizzare nel finissaggio tessile per il trattamento di idro e oleo repellenza.
Il team di MIDWOR-LIFE ha quindi presentato i risultati strategici del progetto riguardanti gli aspetti tecnici, la valutazione del rischio e dell’impatto ambientale delle diverse alternative ai DWOR (Durable Water and Oil Repellents). Una delle principali conclusioni tecniche raggiunte è che i prodotti alternativi privi di fluoro sono in grado di garantire un livello di idrorepellenza simile a quelli che si ottengono con l’impiego di fluorocarburi a catena lunga e corta. Per contro, solo i composti fluorurati garantiscono la oleo repellenza. La valutazione del rischio per la salute dei lavoratori ha mostrato che i fluorocarburi a catena lunga presentano un discreto rischio, mentre quelli a catena corta hanno un impatto ridotto sulla sicurezza dei lavoratori e la loro esposizione dipende fortemente dalla logistica dei reparti. Infine, l’impatto ambientale, valutato attraverso la metodologia LCA (Lyfe Cicle Assesment), ha mostrato una significativa riduzione del livello di inquinamento conseguente all’impiego di additivi privi di fluoro rispetto agli additivi fluorurati tradizionali.
Alle presentazioni è seguita una discussione tra il team di progetto e gli stakeholder intervenuti. Particolare interesse ha destato la richiesta di un’eventuale deroga ad alcune proposte di restrizione che stanno per essere presentate all’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) e alle autorità nazionali. La discussione si è focalizzata sulla necessità di individuare specifici casi di trattamenti in cui l’oleo repellenza sia un’esigenza imprescindibile da includere nella deroga alla proposta di restrizione all’uso dei fluorocarburi a catena corta.
La parola è poi passata ad alcuni esponenti dell’impresa spagnola E.CIMA, associata al cluster di AEI TEXTILS, che ha partecipato alla sperimentazione industriale, raccontando la sua esperienza e l’impatto che la partecipazione al progetto MIDWOR-LIFE ha generato per l’azienda.
Sempre in tema di alternative ecosostenibili in ambito tessile, sono stati illustrati alcuni progetti europei che hanno preso avvio in questo periodo. Nello specifico: i progetti “POPFREE” e “SUPFES”, gestiti da SWEREA (Svezia), che affrontano il tema dei sostituti e delle alternative al fluorocarbonio, presentati da Christina Jönsson; il progetto “LIFE-FLAREX” sui ritardanti di fiamma nelle applicazioni tessili, presentato da Paula Felix (LEITAT, Spagna) e Ine De Vilder (CENTEXBEL, Belgio); “LIFE AskREACH”, che mira a sviluppare un’applicazione per valutare la presenza di sostanze estremamente pericolose in diversi prodotti, presentato da Ioannis Dosis (Agenzia Federale per l’Ambiente, Germania) e infine il progetto “Fit for REACH” che studia casi di gestione delle sostanze chimiche nelle fasi di implementazione del REACH, presentato da Jana Simanovska (Ecodesign Competence Centre, Lettonia).
Il team di MIDWOR-LIFE ha concluso la due giorni a Bruxelles nelle sale della delegazione europea del Governo catalano, esaminando gli ultimi aggiornamenti che hanno portato a realizzare una pubblicazione con tutti i risultati dei test condotti nelle imprese nel semestre passato.
La relazione completa delle prove industriali e i risultati preliminari delle azioni relative alla valutazione del rischio e dell’impatto ambientale sono disponibili sul sito web del progetto:
www.midwor-life.eu.